Maria Norrito

6 maggio - 3 giugno 2023

“Maria Norrito non dipinge cose. Dipinge sé stessa, sempre, anche quando sembrerebbe il contrario.
Non intende rappresentare altro, né potrebbe interessarla l’esprimere una qualsivoglia visione del mondo. Quando dipinge, la Norrito vuole fare semplicemente ciò che farebbe se non lo facesse, vivere…
Tutto è trasfigurato, nelle opere della Norrito, non solo nelle sue immagini più esplicitamente oniriche, incantevoli nella loro franchezza di spirito, perchè vedere non serve più, si è già visto…
È arte, tutto ciò? È molto di più, direi, è vita che si fa arte. Ogni volta che si compie il rito, ogni volta, cioè, che si conduce il percorso fino in fondo, dall’interiorità della traccia originaria all’esteriorità dell’espressione, ogni volta che la pittura è capace di ridestare la scossa energetica dell’emozione prima…la Norrito può ben dire: io sono, perchè sento, riesco a connettermi con il mondo, al punto di poterlo inglobare in me stessa. Io vivo. E ci invita, la Norrito, a farci partecipi del suo stesso rinascere, a sentirci vivi anche noi, avvertendo empaticamente qualcosa del suo sentire per poterlo fare nostro, per poter condividere con esso l’emozione profonda dell’esistere. Noi siamo, perchè quel suo modo di percepire il mondo è fratello del nostro. E in esso, anche noi viviamo”.
Vittorio Sgarbi

“Maria Norrito non dipinge cose. Dipinge sé stessa, sempre, anche quando sembrerebbe il contrario. Non intende rappresentare altro, né potrebbe interessarla l’esprimere una qualsivoglia visione del mondo. Quando dipinge, la Norrito vuole fare semplicemente ciò che farebbe se non lo facesse, vivere. (…) Non c’è dubbio che ogni atto pittorico della Norrito esterni, in prima istanza, la coscienza di sé stessa come essere senziente. Nulla esiste se non nel momento in cui viene avvertito dentro di noi, e rielaborato dal nostro sensore emotivo, fatto di testa e di cuore. Nulla, quindi può essere oggettivo, è sempre, solo soggettività. (…) È arte, tutto ciò? È molto di più, direi, è vita che si fa arte”. Vittorio Sgarbi

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